«Piazza di Siena è tra i pochi eventi premium al mondo che hanno anche una straordinaria dimensione pop. Ogni anno cresciamo a doppia cifra come spettatori, e questo è dovuto al fatto che la gente può vivere un evento mondiale stando in un parco con la propria famiglia e gratuitamente«. Lo ha detto Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute ed event director di Piazza di Siena, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della restaurata Fontana dei Pupazzi, il cui intervento di recupero e ricostruzione fa parte di un lungo progetto di otto anni per «lasciare qualcosa dopo l’evento sportivo – come ha spiegato Nepi Molineris -: ovvero creare una legacy, un’eredità con la quale, finito l’evento e smontate le strutture, resta qualcosa di definitivo per la città, i turisti ed il mondo».
La Fontana dei Pupazzi, risalente alla fine del XVIII secolo e simbolo iconico di Piazza di Siena più volte mutilata da furti e vandalismi (l’ultimo dei quali del 1983) è stata riportata all’originaria bellezza con il recupero dell’intero gruppo marmoreo costituito dai due putti e dai delfini, dai quale l’acqua zampilla come fonte di vita e gioia, ma anche come simbolo di uno scorcio meraviglioso di ‘uno dei luoghi più belli al mondo’ sempre per usare le parole dell’Ad di Sport e Salute. L’abbinamento tra sport e bellezza, tra arte e agonismo, tra recupero urbano e spettacolo mondiale è uno dei punti di forza del lungo percorso iniziato otto anni fa da Fise e Sport e Salute per far crescere l’evento più importante degli sport equestri italiani ma contemporaneamente restituire ad uno dei luoghi simbolo di Roma la sue strepitosa bellezza originaria, destinata a restare nei secoli.
Alla conferenza finale degli organizzatori di Piazza di Siena erano presenti anche il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma ed il Presidente della Fise Marco Di Paola con il Segretario Generale Simone Perillo, oltre ad Angela Napolitano e Sandro Santolini della Soprintendenza capitolina. Ma è stato Nepi Molineris a riassumere il pensiero di tutti gli organizzatori: «Ogni anno a Piazza di Siena aggiungiamo un tassello: eravamo partiti circondati da molto scetticismo, poi ci siamo progressivamente conquistati la fiducia delle istituzioni e dei cittadini, ed oggi possiamo dire che niente è più bello di un evento sportivo quando questo lascia, oltre all’emozione di giornate straordinarie, anche qualcosa di concreto e visibile tutti i giorni. Piazza di Siena non è solo un parco e non è solo un luogo turistico o un campo gara meraviglioso: è una palestra a cielo aperto dove la gente viene ad allenarsi, ed è anche un impianto utilizzato dalle scuole che al mattino vengono qui a fare lezione. E’ un posto aperto a tutti e in questo la sua bellezza è forse unica».
Poi Nepi Molineris è entrato nel bilancio attesissimo di Piazza di Siena 2025, un bilancio che non poteva essere straordinario, viste le tribune gremite in ogni giornata e momento di gara, la presenza di brand mondiali dei più diversi settori, l’entusiasmo delle famiglie e della gente, la crescita di amazzoni e cavalieri azzurri, nonché dei cavalli italiani, l’irruzione sulla scena di giovani di grande futuro e talento dell’Italia. «Ogni anno cresciamo a doppia cifra: in questa edizione l’aumento è superiore al 10%, siamo già a 55 mila presenze con una proiezione a 62 mila per l’ultima giornata, tra Piazza di Siena e Galoppatoio. Questo è un evento top che fa cinque milioni di fatturato ma è importante anche il fatto che qui non venga solo lo zoccolo duro degli appassionati agli sport equestri: ma vengano anche curiosi e famiglie che si avvicinano per la prima volta a quesa disciplina e vivono giornate all’insegna della natura, della bellezza, del grande livello tecnico di amazzoni e cavalieri, trascorrendo queste giornate di grande agonismo in totale relax, con tempi e ritmi festivi abbinati a uno spettacolo di altissimo livello».
Dallo sfondo prospettico di Piazza di Siena, con gli occhi metà sulle gare e metà sui relatori, i pupazzi restaurati della fontana si godono uno spettacolo davvero unico: la loro lunga attesa per tornare a ritrovare l’antica bellezza nata due secoli e mezzo fa, è stata premiata. «Il mio parere è che serva una Fondazione per Villa Borghese – dice ancora Nepi Molineris -: come già hanno fatto a Londra e New York per altri luoghi iconici, questo è un modo per lavorare 365 giorni all’anno per la questo luogo che tutti ci invidiano». E per questo concorso che il mondo ci invidia. Oggi arricchito anche dalla ritrovata Fontana, tra l’altro in resina naturale e con un impianto di riciclo per l’acqua, che ritrova vita e splendore: unendo due parole chiave per Piazza di Siena, ovvero storia e futuro.